IL BOSCAIOLO E IL DRAGO
Un vecchio Boscaiolo che viveva nel bosco, si mise
a lavorare come tutti i giorni, e mentre tagliava la legna, si mossero gli
arbusti ed improvvisamente apparve un Drago.
Il drago era molto grande e potente, ed un intenso fumo usciva dalle sue
narici.
Un vero e propio drago! Il boscaiolo pensò se fosse possibile cacciare o
uccidere il drago, per diventare così ricco e famoso.
Mentre muoveva un passo verso il drago impugnando la sua ascia, il mostro
rivolse il suo sguardo ed il suo fumo verso l'uomo e disse: "Altolà! So leggere
i tuoi pensieri e se fai un'altro passo, sputo il mio fuoco trasformandoti
in cenere".
Scoraggiato, il boscaiolo si voltò e pensò che sarebbe stato impossibile
uccidere il drago, se questi aveva il potere di leggere i pensieri.
Così si concentrò sul suo lavoro, usò l'ascia e tagliò la legna.
Ed alzando un'altra volta la sua ascia, gli scivolò dalle mani, colpì il
drago tra gli occhi e lo uccise.
Morale??
Nelle arti Marziali non bisogna pensare, ma bisogna agire
è come quando si mangia o si va in Moto o in Bicicletta o una qualsiasi cosa
di tutti i giorni, non si pensa ai movimenti che si stanno facendo perchè
vengono naturali, fanno parte di noi! |
YOKOJAMA e SAIGO
A 23 anni, Yokojama era tutto muscoli
impressionanti, al meglio delle sue possibilità fisiche, notevolmente sicuro
di se stesso.
Quanto a Saigo, a 18 anni, dall'apparenza di un NANEROTTOLO che pesava 20
Kg in meno del suo avversario.
Yokoyama cominciava a rimpiangere di essere venuto all'incontro, tanto l'esito
gli sembrava certo e anche facile.
Qualche istante piu tardi, con un terribile Yama-arashi, Saigo l'ebbe proiettato
duramente.
A quell'epoca i combattimenti si protraevano fino a quando uno dei combattenti
si dava per vinto dicendo "MAITTA".
Per piu di un'ora i due uomini si prodigarono.
Se Yokojama era un bruto, egli era anche leale.
Fu lui, alla fine, che ammise di essere vinto.
Benchè egli fosse molto lontano dal possedere l'intelligenza di KANO, Il
demonio Yokojama aveva uno spirito abbastanza aperto per comprendere che
il Judo possedeva qualche cosa in più di ciò che aveva imparato e che praticava
soltanto con forza e violenza.
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